Quali criteri determinano il prezzo dell’oro di Borsa?

quotazione-oro-in-salita-nel-2016.-miglior-performance-annua-dal-2011Per capire i criteri che determinano oro quotazione in borsa, è opportuno ricordare che esistono in realtà due mercati: quello dell’oro fisico, il cui prezzo dipende dalle oscillazioni della domanda e dell’offerta, e quello dell’oro finanziario. Poiché l’oro finanziario contrattato quotidianamente è di gran lunga superiore a quello fisico (quasi mai si tratta di uno scambio del metallo reale in cambio di denaro), ne consegue che, quando si parla di prezzo dell’oro, ci si riferisce allo scambio di contratti sull’oro. Vediamo da cosa dipende la migliore quotazione oro.

Instabilità politica ed economica
Essendo caratterizzato da un basso margine di rischio, l’oro è considerato un bene di rifugio: rimane stabile nel tempo, non è influenzato dall’inflazione ed ha un’elevata liquidità. Vi è il pregiudizio che fatti di attualità o crisi politiche possano muovere significativamente la quotazione dell’oro; in realtà, solo eventi che hanno ripercussioni sui mercati finanziari, provocando incertezza a livello globale, possono influenzarne il prezzo. In periodi di instabilità economica, gli investitori tendono a rifugiarsi nell’oro: la domanda sale, e di conseguenza anche il prezzo. Viceversa, in periodi di tranquillità, il suo valore scende, con un andamento del tutto speculare al petrolio.
Inoltre, essendo il prezzo dell’oro fissato in dollari per oncia troy (equivalente a circa 31 grammi), il suo valore è inversamente proporzionale a quello del dollaro: quando il dollaro sale, il prezzo dell’oro scende perché serviranno meno dollari per comprare un’oncia del metallo.
Quindi il prezzo dell’oro in borsa è strettamente legato alle variazioni macroeconomiche degli Stati Uniti, che fanno fare al valore del metallo dei balzi in direzione opposta a quelli del dollaro. Vi è però un caso in cui il prezzo dell’oro e del dollaro sono connessi, e si chiama “appetito per il rischio”. Poiché il dollaro è il “bene rifugio” delle valute, in periodi di stabilità c’è chi tende a liquidare le proprie posizioni in dollari in favore di assets in altre valute a maggior rischio, ma potenzialmente più redditizi. Così facendo, si assiste ad un rialzo parallelo del prezzo dell’oro e di quello del dollaro.

Le economie dei paesi in via di sviluppo
Un altro fattore che determina la quotazione dell’oro in borsa è lo stato di salute delle economie dei paesi emergenti come la Cina e l’India, che sono i principali importatori e, nel caso della Cina, anche produttori di oro. In questo caso, l’andamento dell’economia è direttamente correlata al prezzo dell’oro, e non inversamente come per gli Usa: un rallentamento nelle economie di questi paesi coincide con un abbassamento del prezzo dell’oro.
Si può facilmente intuire come eventi quali rivoluzioni, attentati, guerre, terremoti, ecc. che si verificano nei paesi produttori di oro si ripercuotano enormemente sul valore del metallo. Ricordiamo che i più forti produttori mondiali di oro sono: Cina, Sud Africa, Usa e Australia, ma anche Indonesia, dove si trova la più grande miniera di oro al mondo, Perù e Argentina.

Speculazioni
Ma veniamo a quello che è forse il criterio che influenza maggiormente il prezzo dell’oro in borsa, ovvero le contrattazioni. Come abbiamo detto sopra, il prezzo dell’oro fisico dipende dalla compravendita di contratti sull’oro; è facile comprendere come questo possa scatenare le speculazioni. Quando un grande operatore o una banca centrale vuole aumentare le proprie riserve auree, non dovrà fare altro che vendere l’oro finanziario, in modo da farne scendere il prezzo. In questo modo potrà acquistare l’oro fisico ad un prezzo più basso. Con queste operazioni i grandi investitori possono falsare il mercato, anche se in modo del tutto legale.

Conclusioni
Nonostante la quotazione dell’oro in borsa sia influenzata da questi fattori, a tutt’oggi rimane un investimento sicuro e proficuo. Tuttavia, non sempre sapere perché si è verificata una variazione di prezzo significa poter prevedere i movimenti futuri. Bisogna infatti considerare che i mercati tendono ad “autoalimentarsi”: se un grosso investitore decide, ad esempio, di vendere oro, influenzato da un indicatore economico o da una notizia, gli altri operatori lo seguiranno. E così, a eventi di scarsa importanza, possono corrispondere grandi variazioni, mentre ad altri più importanti, nessuna.